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Spazio calmo e gestione delle emergenze: strategie e tecnologie

Lo spazio calmo, elemento ormai consolidato del quadro normativo italiano, si inserisce in questa prospettiva: da locale compartimentato si sta evolvendo in nodo operativo che richiede comunicazioni affidabili, integrazione digitale e procedure pensate per la tutela delle persone con disabilità. Le tecnologie attuali permettono di trasformarlo in un punto di sicurezza realmente efficiente. Scopriamo come.

Lo spazio calmo nel quadro normativo italiano attuale

Il riferimento principale per inquadrare gli spazi calmi rimane il Codice di prevenzione incendi (DM 3 agosto 2015, testo coordinato 1/1/2023), che li definisce come luogo sicuro temporaneo destinato all’attesa di assistenza. Il Codice collega dimensionamento, compartimentazione e requisiti tecnici agli scenari di incendio e al profilo degli occupanti, in coerenza con le strategie stabilite dalla norma.

I decreti antincendio per i luoghi di lavoro, in particolare il DM 2 settembre 2021 e gli aggiornamenti 2022–2024, introducono un requisito chiaro: nei piani in cui possono trovarsi persone non in grado di raggiungere autonomamente un luogo sicuro deve essere previsto almeno uno spazio calmo raggiungibile orizzontalmente. Tale spazio deve essere riportato nel piano di emergenza e nei percorsi di esodo.

Ricordiamo qui anche le principali linee guida tecniche che lo spazio calmo deve osservare:

  • avere compartimentazione con resistenza al fuoco almeno pari all’edificio;
  • essere dimensionato in funzione del numero di persone potenzialmente presenti;
  • non interferire con il flusso di esodo;
  • disporre di sistemi di comunicazione bidirezionale certificati.

Comunicazione bidirezionale e spazio calmo digitale

La normativa, che abbiamo già avuto modo di analizzare in passato, disciplina ogni aspetto degli spazi calmi, anche dal punto di vista dimensionale. Occorre però soffermarsi il più possibile sull’aspetto della comunicazione, soprattutto perché i sistemi interfonici rappresentano, in molti casi, lo strumento principale per attuare l’integrazione fra sistemi di sicurezza a cui abbiamo accennato in apertura. Uno spazio calmo senza comunicazione affidabile non risponde, infatti, ai requisiti di sicurezza. Le tecnologie devono permettere interazione vocale immediata, localizzazione della chiamata, supervisione e integrazione con altri sistemi.

Requisiti normativi

Le norme europee EN 62820-3-2 (sistemi interfonici di sicurezza) ed EN 62820 1-2 definiscono caratteristiche fondamentali come:

  • intelligibilità della fonia;
  • disponibilità di sistema;
  • resistenza ambientale;
  • gestione delle priorità e instradamento verso una control room certificata.

Le soluzioni attuali prevedono terminali SOS nello spazio calmo collegati a control room, centrali operative e piattaforme digitali di sicurezza.

Tecnologie Commend per lo spazio calmo

Da sempre particolarmente attenta alle applicazioni delle comunicazioni alla sicurezza, Commend dispone di un ampio portafoglio di soluzioni sviluppate proprio per contesti di emergenza e spazi calmi. Ricordiamo qui alcune delle caratteristiche principali di queste soluzioni:

  • Terminali interfonici conformi EN 62820-3-2, specificamente progettati per ambienti di sicurezza avanzata e per la gestione dell’emergenza;
  • Integrazione con piattaforme ASBIS (Advanced Security Building Intercom System), che consentono la gestione centralizzata di chiamate, flussi video, eventi e procedure (visualizzazione su planimetria, log degli eventi, automazioni di risposta);
  • Ridondanza di rete e continuità operativa, garantite dai server interfonici S3 e S6, progettati per scenari di emergenza, con possibilità di backup automatico e failover;
  • Instradamento flessibile delle chiamate verso control room, centrali telefoniche VoIP, smartphone del personale di sicurezza tramite SIP-PSTN;
  • Monitoraggio in tempo reale di terminali, guasti, alimentazioni e infrastrutture, con registrazione automatica degli eventi nel registro digitale;
  • Integrazione video: nella control room i flussi audio vengono automaticamente associati ai flussi video delle telecamere, riducendo tempi di verifica e rischio di falsi allarmi;

L’approccio Commend punta a un’infrastruttura unificata in cui comunicazione vocale, annunci PA, videosorveglianza e BMS operano come sistema unico, con beneficio diretto nella gestione degli spazi calmi.

Spazio calmo e strategie di gestione dell’emergenza

Le soluzioni tecniche sono fondamentali nella gestione delle ipotetiche emergenze. Tuttavia, la loro efficacia in assenza di una reale strategia rischia di essere compromessa in modo rilevante. Per semplificare, possiamo semplicemente affermare che strumenti e strategie sono ugualmente indispensabili. Ma da dove parte oggi una buona strategia di gestione delle emergenze? Scopriamolo attraverso i passaggi più rilevanti.

Progettazione inclusiva

Le linee guida sull’inclusione sottolineano alcuni requisiti chiave, ponendo l’accento su quanto sia essenziale progettare ogni ambiente e procedura pensando alla varietà delle esigenze individuali. L’obiettivo non è soltanto garantire l’accessibilità fisica degli spazi, ma anche assicurare che ogni persona, indipendentemente dalle proprie abilità o condizioni, possa sentirsi accolta, informata e protetta in qualunque situazione, soprattutto in caso di emergenza. Solo un approccio realmente inclusivo può rendere efficace la gestione delle emergenze, valorizzando sia gli strumenti tecnici sia le strategie operative adottate. Ecco alcuni dei principali accorgimenti da adottare.

  • percorsi di esodo orizzontali progressivi;
  • ausili per evacuazione (sedie, barelle);
  • istruzioni comportamentali chiare;
  • possibilità di comunicazione sicura anche in caso di panico.

Le soluzioni vocali integrate, in particolare i sistemi PA/VA basati su UNI 11988:2025,  migliorano la gestione delle fasi critiche, offrendo messaggi differenziati per aree e istruzioni contestuali.

Piani di emergenza e formazione

Fortunatamente nella disciplina antincendio le esercitazioni e la formazione hanno già una grande rilevanza. Ricordiamo però che il DM 2 settembre 2021 richiede che il piano di emergenza includa anche:

  • localizzazione degli spazi calmi;
  • procedure per accompagnamento delle persone con disabilità;
  • flussi di comunicazione verso la control room;
  • esercitazioni periodiche documentate.

In questo modo gli spazi calmi possono trovare la loro reale collocazione all’interno dei piani di emergenza.

Le soluzioni Commend risultano particolarmente efficaci nel supportare tutti questi aspetti, poiché offrono la possibilità di visualizzare dinamicamente le planimetrie direttamente dal Control Desk, per una gestione più immediata e consapevole delle situazioni di emergenza. Inoltre, garantiscono la registrazione degli eventi, elemento essenziale sia per eventuali audit interni sia per verifiche successive. Un ulteriore valore aggiunto è rappresentato dalle automazioni di risposta, che permettono di ridurre sensibilmente il rischio di errori operativi nei momenti più critici e di assicurare una risposta tempestiva e coordinata anche nelle situazioni di maggiore stress.

Integrazione con BMS, VoIP e sistemi di edificio

Lo spazio calmo deve essere pienamente integrato nella gestione complessiva dell’edificio, attraverso le tecnologie attuali che permettono un efficace coordinamento tra diversi sistemi. È possibile, ad esempio, inoltrare chiamate verso centrali VoIP o numeri esterni tramite protocollo SIP, garantendo così la comunicazione anche in situazioni di emergenza. L’integrazione con i sistemi di Building Management, BMS, consente di attivare automaticamente azioni fondamentali, come l’apertura o la chiusura delle porte, l’attivazione di annunci sonori e la gestione dell’illuminazione degli spazi. Inoltre, grazie all’interfacciamento con sistemi di diffusione sonora, videosorveglianza e controllo accessi, si assicura una risposta tempestiva e coordinata. Tutto questo, come abbiamo accennato in apertura, contribuisce a rendere lo spazio calmo un nodo operativo affidabile all’interno dell’intera infrastruttura.

Cybersecurity e disponibilità dei sistemi

Oggi è impossibile pensare a un sistema digitale senza porsi il problema della resilienza, che incide, in modo indiretto ma importante, sulla sicurezza fisica degli edifici. Va sottolineata l’importanza di una progettazione improntata al principio del Secure by Design, certificata secondo lo standard IEC 62443-4-1 e di processi conformi alle linee guida ISO/IEC 27001. Principi che Commend sposa da tempo e che permettono di garantire un elevato livello di sicurezza, anche intrinseca e anche nel contesto della protezione degli asset digitali. Qui la protezione viene garantita su più livelli, dalla rete ai dispositivi, fino alle comunicazioni ed è supportata da programmi strutturati che prevedono aggiornamenti e advisory costanti. In particolare, per gli spazi calmi, che devono poter restare operativi anche in situazioni di forte pressione sull’infrastruttura, è essenziale assicurare la continuità delle comunicazioni. A tale scopo, vengono adottati server ridondati, meccanismi di fallback della rete e sistemi di monitoraggio continuo, così da prevenire qualsiasi interruzione nei momenti più critici.

Lo spazio calmo come hub intelligente nella sicurezza degli edifici

Lo spazio calmo, nella normativa 2025, non è un semplice locale compartimentato: è un sistema che deve essere realizzato con il contributo di progettazione, procedure, tecnologie e gestione coordinata. Le soluzioni digitali e interfoniche di nuova generazione permettono di trasformare questo luogo in un nodo operativo ad alta affidabilità, capace di comunicare con la control room, integrarsi con i sistemi di edificio e garantire informazioni chiare e tempestive agli occupanti in attesa di soccorso.